Insieme:
le unioni civili
e il rischio
di oscurare
le questioni
che riguardano
la famiglia

Comunicato Stampa di Insieme


Il dibattito sulle Unioni civili, seguito alla presentazione di un filmato che pone dei dubbi su come sia stato rappresentato compitamente il pensiero di Papa Francesco ha rischiato di oscurare le vere questioni che stanno al centro del problema dei diritti connessi alla famiglia e alle coppie omosessuali.

E’ necessario ribadire che Il diritto alla famiglia, tutelato espressamente sia a livello nazionale, sia dalla CEDU dell’Unione Europea, si riferisce al matrimonio quale unione tra un uomo e una donna e richiama, sulla base della legge naturale, il riconoscimento dei diritti fondamentali di tutti gli esseri  umani. 

Insieme:

 

  • ricorda che è compito della politica declinare e trovare il giusto equilibrio tra il dovere di legiferare e di tradurre in norme convincimenti, culture consolidate e tradizioni, senza cadere in discriminazioni o limitazioni delle libertà individuali;
  • richiama quanto riportato nel Documento Politico-programmatico approvato nell’Assemblea Costituente di Insieme del 3/4 ottobre 2020 che definisce la famiglia primo ambito della fraternità, e risorsa fondamentale della società, e la declina -come recitato dalla nostra Costituzione- fondata sul matrimonio e basata sul rapporto stabile fra uomo e donna, aperta con la generazione dei figli verso il futuro;
  • stigmatizza il tentativo  non tanto celato, di creare confusione, sconcerto e divisioni, in un momento in cui in Italia è riscontrata e palese l’attenzione versoun’azione di ricomposizione tra tante esperienze in cui sono coinvolte persone, associazioni, movimenti e anche partiti per dare vita a una presenza politica ispirata cristianamente, ma laica e autonoma.
Papa Francesco, intervenuto già ampiamente con la sua Amoris Laetitia, precisando che “non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote tra le unioni omosessuali e il Disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia”, ha sempre collocato anche la questione dell’omosessualità all’interno di quella più ampia della famiglia, nel senso che questa deve essere riconosciuta quale luogo accogliente e primo ambito in cui si rispettano e si tutelano i diritti fondamentali inalienabili, inderogabili, non negoziabili, non divisibili. Questi diritti sono riconosciuti anche in sede europea e dai Trattati internazionali sulla base di norme eque e giuste le quali, riconoscendo la diversità delle situazioni, trovano  il giusto equilibrio per non escludere alcuno e dare a ciascuna situazione la sua più opportuna regolamentazione. 

 

Il dibattito dei giorni scorsi, invece, ha ancora una volta dimostrato la difficoltà e il ritardo con cui la politica e gli organi d’informazione affrontano il problema dei diritti generali, tra cui quelli della famiglia, cosa resa ancora più stringente dalla situazione creata dalla pandemia da Coronavirus che ha reso le condizioni economiche delle famiglie e le relazioni interpersonali più difficili da sostenere.
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