In occasione del 1° maggio la Segreteria nazionale di INSIEME partecipa alla Festa del Lavoro, di tutto il mondo del lavoro.
Mai come questa volta siamo sollecitati a gestire il cambiamento perché anche il Lavoro diventi sempre più una parte di quella “felicità” cui aspira l’intera umanità. Purtroppo, questo stride con la realtà, in particolare per l’inaccettabile numero degli incidenti e dei morti sul lavoro (inaccettabile anche se fosse ridotto alla decima parte…) a causa anche di una mancanza di controlli, di formazione e di norme che, tra l’altro, meglio definiscano la pratica dei subappalti.
Questo 1° maggio giunge mentre 36 contratti sono in attesa rinnovo, con il coinvolgimento di oltre 4 milioni e mezzo di lavoratori, pari al 34,9% del totale dei dipendenti. È necessario, invece, far uscire dall’incertezza un gran numero di occupati e le loro famiglie.
Anche questo fa parte di un rispetto per il Lavoro, che significa prendersi cura di quella gran parte della comunità che partecipa al bene comune facendo l’operaio, il contadino, l’impiegato, o è partita IVA, o è imprenditore. Di chi, ogni giorno, riconosce nel Lavoro il valore della dignità, umana e professionale, e il mezzo per superare le disuguaglianze e l’esclusione sociale.
In questa direzione deve andare tutto ciò che sia in grado di accrescere la partecipazione dei lavoratori agli organi aziendali e agli utili dell’impresa.
INSIEME ribadisce la necessità di sostenere tutti quegli strumenti necessari a raggiungere un più forte “decoro” del lavoro, tra cui il salario minimo; e la prioritaria costruzione di un mercato del lavoro qualificato, con politiche attive per colmare le attuali diffuse carenze professionali e accordi tra università-centri di ricerca/istituti di ricerca-imprese; infine l’intervento pubblico nel sistema produttivo, a partire dalla definizione di un piano delle priorità d’interesse nazionale e il rafforzamento della collaborazione tra pubblico e privato.